joe
barbieri | roma, 27 aprile 2005 | the place
di gno
“ti
risparmio l'agitazione da "oddio non arrivo in
tempo" ma, insomma, verso le undicemmezzo joe viene
invitato sul palco.
applausi che finiscono troppo presto, troppo: non
si è ancora accomodato, non ha ancora salutato.
ripartono applausi dalla curva di microclima (ben
rappresentata da 5 individui: oltre al sottoscritto c'era il
pacioso giulio e amico sciroccato e simpatico, peppe sempre
carino e timido, paolo, ironico ed enigmatico come al
solito).
joe guarda corrucciato la sala. e' piccolino, non me lo
aspettavo così: orecchino al naso, capelli rasati, occhi
celesti, timido. imbraccia la sua chitarra, imbarazzato e
teso, con movimenti scattanti da "adesso suono mbress
mbress e poi me ne vado" e inizia con un pezzo inedito,
una lenta bossa nova che affascina, un po' stile "sono
una grondaia" ma con una struttura più complessa. e'
un bellissimo brano. rimaniamo tutti colpiti sia dalle
parole che dalla musica. poi prosegue con pezzi del suo
ultimo cd: ricordo leggera, in questo preciso momento,
stella di prima grandezza, sia, microcosmo, ambra e in fine
la nuda verità (ottimo per salutarci: "vado, senza il
tuo saluto..."). applausi sempre più convinti, urletti
da stadio. siamo in pochi ma facciamo calore. ed è evidente
nei suoi occhi la piacevole sorpresa della bella serata. ce
lo dice, non se lo aspettava proprio, anche per lui è una
serata speciale. quando chiude non vorremmo lasciarlo
andare, gridiamo "ancora" ma ormai è salito sul
palco il presentatore, che sottolinea la magia che la musica
è riuscita a creare in questa mezz'ora di
note/parole/espressioni/assoli (e dice qualcosa di simpatico
a proposito dell'amico di giulio che si è goduto il
concerto come un mandrillo, stravaccato nei divanetti...).
e poi l'ulteriore sorpresa: durante la pausa tra il concerto
di joe e quello del cantante successivo, paolo-hagazussa
individua tra la gente una sua amica, che gli dice di essere
una carissima amica di joe! (poteri della strega hagazussa...
non si smentisce mai!) e a quel punto non può evitare di
presentarcelo. gli stringo la mano, calda e forte: contrasta
con la sua timidezza. ci avviciniamo e gli dico che noi
siamo di microclima, che ci conosce già, ci siamo anche
scritti. e infatti ci guarda, è sorpreso, sorride, parla di
balè, ricorda le email e in particolare il patchwork che
gli mandò tempo fa, con i nostri commenti... ridacchia
ripensando a una mia descrizione di quando, ascoltandolo, mi
viene una pelle d'oca talmente rigida che potresti
grattugiarci una noce moscata. mi chiama "mitico gno".
sono sorpreso, piacevolemente sorpreso che si ricordi di me,
seppure per questa piccola cosa. ci parliamo un po': dice,
diciamo, è imbarazzato, lo siamo anche noi. sorride, non sa
bene come mettere le mani e le braccia. si gratta in testa,
io mi agito e cerco di trovare argomenti, immagino il mio
viso teso nel sorriso-imbarazzo e non so rilassarmi.
parliamo dei suoi prossimi progetti, io spingo per sapere
quando uscirà il nuovo album... e' un dialogo ad ostacoli,
timidezze e sorrisi sinceri. poi lo lasciamo andare, che
immagino che avrà persone con cui parlare, amici, colleghi.
ci saluta. paolo mi guarda: "sei felice?"
"certo, felicissimo" rispondo io. ed è vero,
nonostante l'imbarazzo, nonostante sia consapevole che avrei
potuto essere più sciolto. ma per me è già tanto aver
potuto conoscere una persona così.
il resto della serata lo trascorriamo mangiando e
conversando, mentre joe è con i suoi amici napoletani,
gente come noi, forse incredula della popolarità del loro
amico.”
di antonio pascuzzo
“ci sono artisti come joe barbieri che salgono sul
palco con la sola chitarra… magica… e nascondono da
qualche parte le armonie di una orchestra filarmonica.
personalmente posso dire di aver ascoltato prima un disco
molto intenso e suggestivo, ma dal vivo ho realizzato, come
anche un disco cosi bello non renda sufficiente giustizia ad
un artista in grado di calcare il palco con leggerezza e
accompagnare per mano il pubblico alla riscoperta di
armonie, suoni e sensazioni che temevamo estinte nella
musica italiana.
ascolto con doverosa attenzione centinaia di dischi e 250
concerti all'anno, joe barbieri è talento puro, artista
completo nella scrittura, nell'armonizzazione, nella calda
interpretazione, nella placida consapevolezza della
maturita' artistica.”
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foto
di giampiero ciotola |
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