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un italiano su 20.000 ha in casa “másidiomás” dei kantango. |
nella stagione più asfittica della discografia, dove la musica non si acquista più ma si scarica, o peggio ancora si ruba, trovare un disco di musica strumentale che supera la rispettabile soglia delle 3.000 copie vendute in poco più di un mese è qualcosa che fa riflettere.
i kantango sono riusciti nell’impresa; e promettono di tagliare traguardi ben più sostanziosi nei tempi a seguire.
quali le ragioni di un così impetuoso riscontro? la risposta, a nostro avviso, è solo una: la bellezza.
l’album dei kantango è un bellissimo disco, suonato con invidiabile maestria e dosato con sapienza in tutti i suoi ingredienti. se ne sono accorti i grandi della radiofonia come alessio bertallot (bside su radio deejay) e nick the nightfly (montecarlo nights su radio montecarlo), se n’è accorto joe barbieri (tra i più acclamati artisti della nostra nuova leva di cantautori) che non ha esitato un attimo non solo a produrli, ma a scrivere e a interpretare per loro una delle sue canzoni più belle, dal titolo ‘normalmente’.
se ne sono accorti tanti tra i tanghèri che affollano entusiasti le scuole di tango del nostro paese, se n’è accorta la stampa, ma soprattutto se ne sono accorte 3.000 persone: un italiano su 20.000 ha in casa “másidiomás”, il primo disco dei kantango.
per noi che abbiamo creduto in loro sin dall’inizio, è la vittoria del piccolo davide sul gigante golia, del bello che si fa strada con la propria sola forza. è poesia.
grazie a chi ha contribuito finora a questa bella storia, che promette di diventare bellissima.
(29.06.06)
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